Terminillo e Lago del Turano
Ci siamo, finalmente hanno riaperto, limitatamente alle regioni ma almeno possiamo uscire e riprendere il camper! Oltre 60 giorni chiusi in casa, l’incubo sta finendo e vediamo la luce.
Campeggi e aree di sosta sono ancora chiusi per ordinanza regionale, meglio scegliere zone tranquille in cui godersi qualche giorno in libera.
Di seguito il racconto di questi tre giorni e alla fine un breve video con belle riprese fatte anche con il piccolo Mavic.
Terminillo
La scelta cade inizialmente sul Terminillo, un luogo a me caro perché i miei avevano una casetta lì oltre trenta anni fa e su quel monte ho passato inverni ed estati bellissime, sono progredito nello sci sulle famose gobbe della Giusti, della Cinzano e della Cardito Nord (secondo un detto famoso “chi impara a sciare al Terminillo potrà sciare ovunque nel mondo” ) e in estate giravo per boschi e sterrati con la mia moto da regolarità.
E’ sempre bello tornare in un luogo caro e farlo dopo tanto tempo, dopo questa lunga quarantena, ha avuto un sapore ancora più particolare.
Parcheggiamo sotto il residence Tre Faggi (ancora ricordo il cinema), c’è tantissimo spazio e siamo pochi. Pur essendo bel tempo e quasi giugno fa freddino e avendo la batteria di servizio un po’ a terra non posso accendere il riscaldamento. Si dorme con la coperta pesante.
Al mattino tiriamo giù le bici e cominciamo a riesplorare i tracciati della nostra infanzia.
Iniziamo con l’anello del fondo che porta ai Cinque Confini seguendo una traccia lungo una carrareccia sul fianco ovest della montagna sotto la strada asfaltata, con bellissimi affacci sulla vallata e su Rieti. I tracciati sono ben segnalati e ampi pratoni fioriti si alternano a fitte faggete. Essendo piste da fondo in inverno i dislivelli non sono mai eccessivi ma qualche breve salita più intenza la incontriamo.
Completato l’anello torniamo in paese e ci fermiamo a fare qualche foto al condominio dove abitavo proprio sul piazzale Pian dei Valli da dove partiva la vecchia funivia, poi lungo il viale principale fino alla chiesa e alle residenze dell’aeronautica; il tempo sembra essersi fermato al Terminillo tutto mi riporta ai primi anni ’80 solo qualche impianto è stato ovviamente rinnovato e al posto degli skilift oggi ci sono moderne seggiovie.
Attraversiamo la Sella del Vento e ci lasciamo dietro la Togo e scendiamo verso la Cardito Sud; la strada poi sale lungo il crinale e dopo un piccolo pianoro inizia una bella discesa nel bosco che porta al rifugio La Fossa più o meno al punto di partenza della Cardito Nord (oggi purtroppo dismessa) e al punto di arrivo di un lungo fuoripista che amavamo fare d’inverno scendendo sul lato nord del Conetto, nella Valle dell’Inferno.
Dopo un voletto con il drone torniamo indietro lungo la stessa strada e stavolta sulla carrareccia scassata apprezziamo il vantaggio delle nostre e-cube.
Il giorno seguente il tempo non è dei migliori e decidiamo di lasciare il Terminillo e di scendere un po’ di quota.
Lago del Turano
La seconda tappa del nostro primo tour post lockdown è il Lago del Turano a un’oretta di strada dal Terminillo, sempre nel Lazio e sulla via del ritorno.
Arriviamo in mattinata e ci fermiamo proprio sulle sponde del lago a Colle di Tora. Sarebbe anche un’area sosta camper e non troviamo nessuno. Il perché è presto spiegato, dopo pochi minuti arrivano prima l’assessore e poi il sindaco a dirci che l’area sosta è chiusa e che non “potremmo” sostare; poi rendendosi conto della situazione e delle decine di persone che cominciano ad affollare le rive del lago, ci invitano solo a parcheggiare lontano dagli spazi previsti per i camper in modo da non dare l’impressione di usufruire dei servizi dell’area interdetta dall’ ordinanza fino al 3 giugno.
Per noi la soluzione proposta è ancora migliore, ora siamo proprio sul lago in posizione super panoramica !
Il pomeriggio trascorre tra giri in SUP sulle acque del lago e un volo del drone. La sera cenetta in un ristorantino di Castel di Tora veramente carino e panoramico (L’Angoletto, consigliatissimo).
Il giorno successivo è feriale e finalmente ci svegliamo nel silenzio della natura e soprattutto senza il rumore dei motociclisti che avevano invaso le curve della statale lungolago nel week end.
Partiamo per il giro del lago, in parta sulla statale, e per metà sulla vecchia strada per fortuna chiusa alle macchine per una frana.
C’è comunque poco traffico e la giornata è stupenda e fresca.
Arrivati a Castel di Tora saliamo in cima e ci fermiamo a prendere un caffè in un piccolo bar che ha un terrazzino adorabile con vista sul lago. Castel di Tora è un paese medievale molto scenografico. E’ interamente arroccato su un colle, ha vicoli molto suggestivi e viste mozzafiato dai tanti balconi che affacciano a nord e a sud del lago.
Proseguiamo scendendo e dirigendoci a sud. Arrivati ad una casa cantoniera scendiamo lungo un breve sentiero fino al lago per godere della vista sui ruderi del borgo di Monte Antuni.
Tornando vedo la deviazione un’area sosta camper e giro per curiosare pur sapendo che è chiusa; da lì inizia anche la strada sterrata che sale all’antico borgo di Monte Antuni. In paese ci avevano detto che avremmo potuto trovarlo chiuso (sempre per via delle restrizioni dovute alla pandemia), invece il cancello è aperto e a quel punto non resistiamo alla tentazione di arrampicarci con le nostre ebike sulla ripidissima salita che porta al borgo.
E’ una carrareccia stretta che sale a spirale lungo la collina in meno di un chilometro davvero ripido e adrenalinico. La vista è stupenda, l’affaccio è a 360 gradi sul lago e su Castel di Tora.
Ci sentiamo un po’ a disagio, perché non vediamo nessuno e non sappiamo se fosse stato consentito salire. Per questo, ma anche per il vento, rinuncio a far volare il drone, in uno scenario unico che probabilmente mi avrebbe fatto portare a casa immagini e video quasi da documentario.
La discesa richiede molta prudenza e buoni freni !
Tre fantastici giorni nella Sabina, luoghi incantevoli, tanta natura e posti da scoprire a pochi chilometri dalla Capitale.
Ecco una breve video per rivivere la nostra esperienza.