Snow

Campitello di Fassa

Le festività Natalizie, al di là del fascino legato all’ ambientazione, non sono certo il periodo migliore per recarsi in una località sciistica; quest’ anno, spinti da amici ci siamo affidati alla buona sorte e siamo partiti per le Dolomiti a ridosso del Capodanno. La programmazione aveva presentato già qualche difficoltà, in quanto gran parte dei camping “collaudati” risultavano al completo e alla fine solo il camping Miravalle di Campitello di Fassa ci garantiva la prenotazione a patto che ci impegnassimo a soggiornare per almeno 6 notti.

In prossimità della partenza la situazione meteo sembrava volgere al peggio, con previsione di una forte discesa di freddo artico dalla Russia. Le temperature erano in picchiata ed il centro Italia sarebbe stato flagellato da bufere di vento e neve. Nonostante tutto, in considerazione del fatto che il Trentino, (a parte il freddo), avrebbe goduto di cielo sereno per tutta la settimana, venerdì 26 lasciamo Roma diretti a Campitello.

Quello che seguirà, a parte gli inutili commenti sulla maestosità dei panorami, sulla bellezza delle piste, sulla qualità della neve (polverosissima e abbondante per tutta la settimana), vorrà essere un piccolo “manuale di sopravvivenza” per l’incauto camperista che imbocca la Val di Fassa in questo periodo.

Il viaggio procede bene; ci fermiamo a dormire nei pressi di Verona nella “corte” davanti alla casa di alcuni amici che gentilmente ci inviteranno anche a cena e ripartiamo verso le 9 di  mattina verso la nostra destinazione finale.

La Val di Fassa è molto lunga; si esce a Ora e per raggiungere Canazei ci sono più di 50 km, ma soprattutto è necessario attraversare Moena. Il paese non ha una circonvallazione e le file nella valle per transitarvi sono proverbiali. Noi anticipiamo tutti e alle 12.30 siamo al camping.

Già dalla reception comprendiamo che non abbiamo a che fare con persone gentili; la signora, che anche telefonicamente aveva manifestato nervosismo, si rivelerà decisamente scostante e il camping in questione, per altro privo di servizi decenti, una vera delusione.

Infatti, pur avendo il pregio di essere ubicato al centro del paese, in questo periodo non usufruisce di irraggiamento solare ed il soggiorno è praticamente sempre all’ ombra ed al gelo; la funivia del Col Rodella (che immette direttamente sul giro del Sella Ronda) non è veramente attaccata,(come ci era stato riferito), ma si trova a circa 400 mt. da percorrere scarponi ai piedi (almeno all’ andata).

I servizi igienici e le docce sono insufficienti e la sala comune è un “bunker” senza finestre di grande squallore. Non esiste animazione, market, sauna o quant’altro possa elevare a più di “una stella” il campeggio in questione.

Non c’è attacco del gas ed il magazzino delle bombole è distante, senza alcun servizio per il recapito in piazzola. Insomma, la vita, così come le temperature sono dure al Miravalle !

Per fortuna abbiamo comprato il telo copri cabina e almeno il nostro camper è un’oasi di calore e pace nella freddissima valle. Molti sono i veicoli in panne e continui i mezzi di soccorso che portano via macchine (e anche qualche camper) in avaria, per congelamento del gasolio (mettete l’additivo mi raccomando!) piuttosto che di parti meccaniche.

La domenica mattina ci alziamo a -14°, ci vestiamo di tutto punto, (abbiamo comprato anche passamontagna e sottoguanti) e ci presentiamo intorno alle 9 alla partenza della Funivia.

La fila è disarmante (un’ ora circa tutti i giorni tranne il 1 dell’anno) sia all’ andata che al ritorno, a meno che non si rientri prima delle 16; infatti sia Campitello che Canazei non hanno piste che riportano a valle sino alla partenza della funivia, quindi bisogna salire e scendere con l’impianto di arroccamento.

Una volta in quota, però, ecco il paradiso vero: sole, temperature più accettabili (anche se sempre sotto lo zero) e piste bellissime per lunghezza e ampiezza. Le file svaniscono come per incanto (visto che la gente si disperde stante la quantità di impianti di risalita) e sciare diventa un vero piacere.

Anche qui però non tutto è perfetto; il comprensorio (pur se grande) non è all’ altezza per varietà e per difficoltà delle piste rispetto a quello dell’ Alta Badia o di Selva di Val Gardena. La scelta (anche economica, ma per lo più legata al freddo ed alle giornate corte) di non fare il Superdolomiti skipass, risulterà un po’ frustrante. Anche le baite non sono al livello di quelle dell’ Alta Badia, sia per servizio che per qualità degli ambienti e del cibo. Alla fine noi promuoveremo solo la Baita Belvedere (alla sommità del Belvedere per l’appunto).

Per l’ultimo dell’ anno prenotiamo un tavolo in un ristorantino a conduzione familiare di fronte al campeggio.

Anche la fiaccolata di fine anno, prevista per il tardo pomeriggio, presenterà problemi e ritardi, per cui, visto il freddo intenso, rinunciamo all’ attesa in piazza.

Il cenone si rivelerà una beffa; dietro nomi altisonanti (capriolo in salsa di mirtillo, anatra al mandarino) si celano piatti con alimenti precotti e riscaldati, senza salse a corredo. Anche la scelta dei vini (pagamento a parte, ovviamente) è infima e ci dobbiamo accontentare di un generico e quasi imbevibile Marzemino industriale (il top della lista – 12 euro).

La serata scorre lenta, d’altra parte abbiamo sciato tutto il giorno e siamo un pò stanchi; dopo la mezzanotte usciamo in paese per una breve passeggiata sotto una fitta nevicata, ma l’ambiente è “riminesco”  e alla fine è meglio andare a dormire per essere tra i primi sulle piste all’ indomani.

Il primo dell’ anno, come da previsioni, a metà mattinata esce il sole e noi siamo già  sulle piste, risplendenti di nuova polvere bianca.

Nel pomeriggio avremo la pessima idea di scendere con gli sci sino a Canazei, per tornare a Campitello con lo skibus. La scelta si rivelerà drasticamente sbagliata. La pista finisce a 500 mt dalla fermata dove troviamo decine di persone in attesa. I vari bus, che arrivano di tanto in tanto, sono già stracolmi di sciatori raccolti alla partenza della cabinovia, quindi ogni tentativo di salire risulterà impossibile.

I bambini, stanchi e infreddoliti cominciano a lamentarsi e alla fine non resterà che spingere con forza per riuscire a prenderne uno; il viaggio, ancorchè breve, sarà da incubo, (neanche fossimo su un treno del terzo mondo), schiacciati tra la folla e le portiere; un altro esempio di pessima organizzazione e informazione.

Venerdì 2 gennaio per noi è l’ ultimo giorno; avendo deciso di sciare dobbiamo però lasciare il camping, dato che la “gentilissima” proprietaria pretendeva il pagamento di un altro giorno se non fossimo partiti entro le 12.

E qui arriva la ciliegina sulla torta. La sera prima mi ero informato presso l’ Ufficio del Turismo e lì mi avevano riferito che se mi fossi presentato con il camper alla partenza della funivia mostrando lo skipass, avrei usufruito di un permesso per sostare nel piazzale antistante.

Messe le catene (senza le quali sarebbe stato impossibile sia uscire dalla piazzola che risalire la stradina interna al camping) arrivo alla Stazione della funivia intorno alle 8.45; la fila è già lunghissima. Vado alla cassa è mi danno il permesso. Metto il camper nell’unico posto possibile (almeno a vista), e per la precisione in un piazzale riservato a parcheggio dei Pullman (quindi non in divieto di sosta) dove sostavano già alcuni camper (per altro qualcuno aveva anche pernottato). Espongo il permesso e andiamo a sciare; al rientro troveremo una bella multa (comminata anche agli altri camper ma non alle macchine) per l’ aver sostato in luogo riservato ai bus (76 euro!!).

Tra gli improperi, dopo aver fotografato  i luoghi e soprattutto l’inesistenza di cartelli di segnalazione di parcheggi alternativi, riparto per Roma.

Concludendo, per quello che mi riguarda la Val di Fassa non mi vedrà più (se non in transito con gli sci durante un eventuale Sella Ronda), ma soprattutto abbiamo messo una “croce” sul camping Miravalle; il confronto con la Val Badia non è neanche fattibile a meno che non si sia appassionati di sci da fondo (stante la presenza della famosa pista della Marcialonga), ed i disagi patiti sono stati superati solo grazie alla fortuna di non essere incorsi in ulteriori disavventure legate ad infortuni, avarie o al cattivo tempo.

Anche il piccolo Alessandro, alla fine esclamerà: “…a parte lo sci è stato un soggiorno da dimenticare”…ed io aggiungo, “…meno male che almeno siamo venuti solo per sciare!!!”

Alcune Info:

Camping 4 persone, camper, luce e gas: euro 350

Ski pass solo Canazei – Val di Fassa  6  gg (2 adulti + 2  ragazzi) : euro 650

Cena di Capodanno: euro 165

Spese varie e pranzi baite: euro 300

Autostrada e gasolio: euro 250