Aquitania 2006
Anche quest’anno abbiamo scelto la Francia come meta delle nostre vacanze. Il viaggio può essere scomposto in due parti in quanto i nostri circa 3.800 km si sono equamente divisi tra costa Mediterranea ed Atlantica. Inutile precisare che le condizioni del mare e del vento sono state radicalmente diverse permettendoci la pratica del windsurf esclusivamente a Leucate (costa est) ma consentendoci la pratica del body board su onde fantastiche lungo tutta la costa dell’aquitania da Arcachon sino a Biarriz.
venerdi 11 agosto – partenza
Si parte! I nostri tre equipaggi si sono dati appuntamento al primo distributore Agip della Roma Civitavecchia e alle 16 in punto, perfettamente riforniti e sintonizzati sul canale 24 dei nostri CB, diamo inizio al surf tour 2006. E’ un anno un po’ particolare, abbiamo appena vinto i mondiali di calcio battendo i Transalpini in una finale conclusa con qualche polemica per il pessimo gesto di Zidane nei confronti di Materazzi; speriamo di non incorrere in qualche atto vandalico nei confronti dei nostri amati mezzi inconfondibilmente targati Italia. Il programma di viaggio prevede una breve sosta a Saintes Maries de la Mer, in Camargue, un rapido trasferimento nella zona di Leucate (nella regione della Languedoc Russillion), l’attraversamento del sud Pirenaico della Francia alla volta di Biarriz, la risalita della costa sud occidentale atlantica fino ad Arcachon e l’ imponente duna du Pilat, il rientro via Bordeaux verso Tolosa, forse in tempo per sostare di nuovo a Leucate e chiudere con qualche altro sano giorno di windsurf.
Il viaggio inizia senza problemi e passiamo la prima sera a Pisa, la mia città natale. Dopo aver cenato e passeggiato a lungo nel centro storico, sino al Duomo, dormiremo appena fuori dalle mura, (in via di Pratale) in un ampio parcheggio consapevoli del fatto che all’indomani saremmo stati svegliati molto presto dai commercianti intenti ad allestire i banchi del mercato; ma a noi va bene così, il viaggio sarà lungo ed è meglio partire presto.
sabato 12 agosto – St. Maries del la Mer
Tappa di trasferimento. Come era facile prevedere, nonostante la distanza non fosse eccessiva, impiegheremo quasi 12 ore per raggiungere la nostra prima meta. Code continue dal confine sino ad Arles e le notizie dalla isoradio francese non sono confortanti (continui “bouchon” anche di 20 km sono annunciati da una poco tranquillizzante speaker e non conoscendo bene la strada non riusciamo bene a comprendere se ne resteremo coinvolti). Alla fine, intorno alle 19, arriviamo a Saintes Maries de la Mer, una deliziosa cittadina nel cuore del delta del Rodano famosa, tra l’ altro, per essere meta di pellegrinaggio dei “gitani” che si radunano lì una volta all’ anno (24 e 25 maggio) per venerare Sara, l’ ancella nera delle due Marie (Maria Giacoma, sorella della Vergine e Maria Salomè, madre dei due apostoli Giacomo e Giovanni), fuggite dalla Palestina e sbarcate su queste spiagge per sfuggire alle persecuzioni.
Ci mettiamo un po’ per trovare la sistemazione per la notte; ci sono 2 aree di sosta ed un campeggio molto costoso e abbastanza bruttino. Alla fine un “genovese” ci darà la “dritta” che ci serviva dopo un viaggio così stressante; dopo l’ area di sosta di fronte al mare alla sinistra del paese inizia una strada sterrata che cammina parallela lungo la spiaggia e per quasi 8 km si può sostare senza incorrere in sanzioni.
Così ci posizioniamo per la notte e dopo cena ci concediamo il meritato riposo.
Domenica 13 agosto S. Maries del la Mer
La notte trascorre tranquilla; ci svegliamo con comodo, fa veramente freddo, c’è vento, ma nessun surfista; il vento è abbastanza forte, side off e le onde sono assenti; forse vedendo qualcuno in acqua e con un po’ di sole saremmo anche entrati, ma alla fine; decidiamo di fare i turisti e visitare la cittadina.
La fortuna è dalla nostra parte e appena arrivati notiamo una gran folla assiepata lungo il corso principale; si vede che la cittadina risente delle influenze gitano-ispaniche; di lì a poco passeranno i tori , inseguiti da locali invasati …un po’ come a Pamplona. La chiesa è molto caratteristica; sorge ove era stato eretto il primo piccolo oratorio nel quale le citate Marie iniziarono l’ evangelizzazione dei nomadi degli zingari e dei gitani che abitavano la zona. Si può accedere al tetto e di lì godere di uno stupendo panorama sulla cittadina e sulla Camargue. Dopo pranzo andiamo a cavallo in uno dei tanti maneggi presenti lungo la statale principale. Anche questa si rivelerà una bella esperienza anche perchè i cavalli si riveleranno abbastanza nervosi, contribuendo a rendere più vivace la passeggiata.
Tra stagni, aironi, polaghe e lontre ci sarà anche lo spazio per il disarcionamento di una sfortunata turista. Dopo la passeggiata ci rechiamo a Agues Mortes. Arriviamo appena in tempo per trovare posto nell’ unica area di sosta segnalata, nei pressi delle mura. Anche questa sera, dopo aver cenato, faremo una passeggiata tra i pittoreschi vicoli storici della cittadella e festeggeremo con un buon gelato il compleanno di Elisabetta, la più giovane del gruppo che compie 2 anni.
Lunedì 14 agosto – Leucate
Le notizie che arrivano da Leucate dove già da una settimana stazionano alcuni nostri amici, non saprei dire se sono confortanti o meno; infatti, via sms veniamo informati che lì é da almeno 8 giorni che soffia un maestrale “maledetto” con una media di 35\40 nodi e raffiche fino a 45; i nostri amici sono distrutti, sfruttano le prime ore della mattina ed il tramonto per uscire dal momento che nelle ore centrali il vento è talmente forte da consentire la pratica solo con vele veramente piccole (massimo 3.5 mt.) che non posseggono.
Il campeggio è veramente “duro”, i camper ballano notte e giorno per il vento e a pranzo e cena si mangia pane e terra; inoltre fa veramente freddo, e c’è chi non disdegna persino l’uso del cappuccio di neoprene. Beh non ci sembra che sia una descrizione molto estiva e siamo un po’ indecisi se raggiungerli o meno.
Alla fine, constatato che il vento è un sensibile calo, andiamo. Dal momento che siamo tre equipaggi che devono fare carico e scarico delle acque, rifornimento di gasolio e spesa al supermercato impieghiamo quasi 3 ore per essere in grado di partire. Arrivati a Leucate, raggiungiamo i nostri amici che stanno facendo campeggio libero in un bel posto a due passi dal paese. Non c’è più vento, loro sono contenti, perché finalmente si riposano, noi un po’ meno. Giocheremo a bocce e racchettoni in attesa della cena, mentre Adriana e Lucia andranno in avanscoperta a piedi in paese.
Martedì 15 agosto- Leucate – Ferragosto
Il tempo è veramente pessimo, non c’è un filo di vento e minaccia pioggia. Faremo appena in tempo per fare una bella escursione in bici di una trentina di km fino a Port Leucate e inizierà a piovere; nel pomeriggio visitiamo alcuni negozi di surf di Leucate; non sono un granché …i prezzi sono eccessivi e nel comparto usato sono strapieni di tavole di vecchissima generazione (ho visto anche un Bic Saxo !!!) pronte per essere appioppate al “tedesco” di turno, che a dire il vero, giudicando da quanto visto in campeggio, può essere giudicato un vero amatore degli articoli in questione.
Per cena, le signore ci prepareranno un eccezionale cena a base di pesce. Faremo appena a tempo a finire di mangiare che un bel temporale arriverà per cullarci tutta la notte.
Mercoledì 16 agosto – Carcassonne
Le previsioni non sono confortanti; la perturbazione non lascerà la zona per almeno 3 giorni e a parte il rischio di pioggia, il vento rimarrà da sud almeno sino a domenica; a sentire i “locals” non sarà un granché. Decidiamo dunque di anticipare la partenza per il versante Atlantico del nostro viaggio (quella dedicata alle onde e non al windsurf) e di tornare a Leucate più avanti nella speranza di trovare condizioni migliori.
Prima di partire però ci concediamo una mezza giornata in spiaggia dal lato della Franquì. C’è un ampio parcheggio gratuito dal quale in una decina di minuti a piedi (attraversando una immensa laguna essiccata, molto adatta alla pratica del buggy piuttosto che dello skate a vela) si raggiunge il mare. Per la prima volta riesco a muovermi con lo skate ed il kite; è molto divertente ma impegnativo, anche a causa del fango e delle grandi pozze d’ acqua conseguenza della forte pioggia della notte. Alla fine cadrò di schiena in una pozza di fango, riportando al camper vestiti ed attrezzatura in tali condizioni da far uscire qualche lacrima alla paziente Adriana (non erano lacrime di commozione !!).
Nel pomeriggio fatti gli scarichi a Leucate Plage (ottimo camper service a soli 2 euro) partiamo alla volta di Carcassonne. Il viaggio scorre in fretta (non sono moltissimi km) ed arriviamo intorno alla 19. Troviamo da sostare in un parcheggio gratuito nei pressi delle mura, ceniamo e ci rechiamo a Carcassonne per la visita in notturna. La cittadella medievale è molto scenografica, ma un po’ “finta” e molto turistica; vale la pena per una visione d’ insieme e per qualche foto, ma non di più. Tornati ai camper, veniamo fatti oggetto di qualche lancio di sassi da parte di alcuni ragazzini, che ci inducono a non rischiare la notte in bianco ed a spostarci. Troveremo posto dopo poco in un altro parcheggio sempre a ridosso delle mura, nei pressi del fiume (un po’ rumoroso, ma almeno non ci tirano i sassi).
giovedì 17 agosto – Midi Pirenei – Lot
Sicuramente quella di ieri è stata la peggior nottata da quando siamo partiti; alla fine abbiamo deciso di effettuare il giro in senso antiorario, quindi siamo diretti verso i Midi Pirenei ed il Lot, zone sicuramente meno turistiche e più tranquille. La prossima notte la vogliamo passare in un tranquillo camping. Ci fermiamo ad AUVILLON, una graziosissima cittadina sulla Garonna e festeggiamo il compleanno di Alessandro, (un giovane membro dell’equipaggio che compie 5 anni) in un’area pic nic lungo il fiume, un posto molto bello (sembra uscito da un quadro di Manet). Partitina a bocce, visita del paesino e di nuovo partenza per bruciare qualche altro km verso la meta finale (ARCACHON).
La notte la passeremo nel grazioso camping municipale di AUGUILLON (sulla riva del fiume Lot); costo della sosta (rigorosamente su prato all’ inglese) intorno ai 5 euro; unico neo le prese della corrente sono di tipo Siemens e nessuno di noi ha l’ aggancio necessario. La sera come al solito piove e non possiamo cenare tutti assieme.
venerdì 18 agosto- Le Lande
Ci svegliamo con un bel sole e allora si decide per una passeggiata in bici lungo il fiume, tutti assieme, bimbi compresi. Faremo circa 18 km tra andata e ritorno per raggiungere CLEIRAC tramite una pista ciclabile (in parte su strada normale ma per fortuna poco trafficata); una vera impresa per i piccoli Alessandri che comunque riusciranno a completare il tour.
Dopo pranzo lasciamo il camping e percorriamo ancora un centinaio di km per fermarci in un altro camping (questa volta non municipale) a VILLANDRAUT nel cuore del parco regionale delle Lande. Il camping è grazioso (più caro – pagheremo 18 euro) e prima di cena potremo giocare a pallavolo, e racchettoni sul grande prato al lato della pineta. Inutile dire che all’ora di cena, dopo aver montato i tavolini ed aver concordato una braciata ed una carbonara, veniamo sorpresi dall’ ennesimo fortunale e questa volta, con un tempismo degno del team Ferrari, smontiamo tutto prima del diluvio che si abbatterà sul campeggio. Finiremo col mangiare ancora una volta ciascuno nel proprio camper comunicando con i baracchini.
Sabato 19 agosto – Arcachon – duna du Pilat
Il tempo è molto variabile, fa freddino e soli 85 km ci separano da Arcachon. Partiamo e attraversando una natura molto bella e raggiungiamo Arcachon intorno alle 12. Dobbiamo fare tutti la spesa e allora puntiamo dritti verso il primo grande centro commerciale e mentre tutti vanno a fare acquisti, io resto a presidio dei camper e ne approfitto per aggiornare il diario di bordo. Finiti gli acquisti puntiamo su una spiaggia; questa volta mi faccio guidare dall’ istinto più che dal navigatore e porto il gruppo su una tranquilla spiaggia a La HUME.
Parcheggiamo al bordo di un prato e dopo pranzo ci lanciamo in un torneo di bocce. Per la verità c’è molto vento, ma entra da terra; non esce nessuno, il fondale è molto basso a causa della bassa marea; prendo qualche informazione sugli spot della zona e alla fine un ragazzo mi dice che l’unica spiaggia in cui è consentita la pratica del windsurf è quella di PEREIRA a ovest di Arcachon. E’ troppo tardi per andarla a cercare e ci rassegnamo al fatto che da quando siamo partiti non abbiamo ancora tirato mai giù le tavole dal tetto.
Dopo aver comprato una dozzina di ostriche fresche al porto ci rechiamo alla Duna du PILAT, la vera attrazione della zona. C’è un ampio parcheggio per i camper nella fitta pineta (costo 9.20 euro al giorno); l’accesso alla duna è vicino e si può arrivare sulla sommità (107 mt.!) attraverso una comoda scala in vetroresina. Dalla cima lo spettacolo è inenarrabile, (meglio far parlare le foto!); da una parte una foresta (quelle delle Lande) che si estende ininterrotta per oltre 200 km, dall’ altra l’ Oceano ed in mezzo altissime dune di sabbia dorata e finissima che faranno la gioia dei nostri bambini che le scaleranno e scenderanno per ore in tutti i modi possibili.
Finalmente una cena senza pioggia; e che cena! Quasi una competizione di cucina tra i vari equipaggi nella quale prevarranno le tortillas messicane preparate da Claudia.
Domenica 20 agosto – Arcachon – Plage Oceanos
Non c’è vento e finalmente c’è il sole quindi decidiamo di andare a vedere la nostra prima spiaggia atlantica. Pochi km a sud della duna ci sono alcune belle spiagge; scegliamo quella della Laguna (chiamata così perché alcune secche al largo la proteggono dalle onde dell’ oceano); si può sostare con il camper anche per la notte nella pineta ed il mare non è troppo lontano. La battigia sembra abbastanza dura ed il vento (poco per la verità) soffia dritto da mare; sembrano le condizioni ideali per provare a fare wind skating sulla spiaggia. Ci sono delle regole da rispettare ed il bagnino ci fischia alcune volte invitandoci a spostarci di qualche centinaio di metri verso la zona “naturisti”; è sicuramente curioso passare con lo skate a vela in mezzo a decine di nudisti curiosi !
Lunedì 21 agosto – Biscarrosse
Mezza giornata in spiaggia, un po’ di body board e poi nel pomeriggio andiamo a Biscarrosse (anche perché lì ci sono gli scarichi e siamo veramente pieni). Anche a Biscarrosse si può sostare in pineta, ma il mare è molto più lontano; in compenso le onde sono migliori (più alte e pulite).
Nel pomeriggio, sottovalutando la stanchezza ed il tempo a disposizione, torniamo ad Arcachon per fare un po’ di spesa e con l’intenzione di visitare il paese. Faremo tardi e non troveremo parcheggio per cui torneremo alla laguna per la notte. Forse questa è stata la giornata peggiore e più faticosa, ma a volte serve anche questo per fare esperienza.
Martedì 22 agosto – Mimizan
Francamente Biscarrosse non ci è piaciuta un granché, molta gente, spiaggia veramente lontana, quindi meglio cominciare la marcia di avvicinamento a Biarriz. Transitiamo per i caratteristici laghetti all’ interno e ci fermiamo per un pic nic e per una passeggiata in bici a PARENTIS EN BORN.
L’ ambiente è veramente tranquillo, sul lungo lago ci sono pescatori ed alcuni camper fermi; siamo a soli 20 km dalle spiagge ma lontani dal rombo delle onde oceaniche. Questa zona offre tantissimo all’ amante della vita plein air: una fitta rete di piste ciclabili, boschi per raccogliere funghi, aree pic-nic, possibilità di sosta libera o in piccoli ed economici camping municipali, spiagge immense e graziose cittadine residenziali di mare.
Dopo pranzo torniamo al mare e raggiungiamo MIMIZAN PLAGE. Siamo a caccia di un campeggio, ma nell’ unico della zona non c’è più posto e alla fine ripieghiamo per l’area di sosta per camper. Anche questa è piena, ma si può sostare nell’adiacente parcheggio per le macchine.
L’ area di sosta è molto attrezzata e per 10 euro al giorno ti danno anche la corrente; inoltre è veramente vicina alla spiaggia, (non a caso è piena). Belle onde anche qui, si respira un’ aria Californiana, ovunque ragazzi con i surf o con i bodyboard , negozi e locali ispirati al surf da onda.
Dopo cena facciamo una passeggiata nelle affollate vie del centro.
Mercoledì 23 agosto – Moliets
Sarà il giorno in cui i nostri equipaggi si separeranno in quanto Fabrizio e Corinto devono rientrare prima e non pensano di raggiungere Biarriz. Facciamo sosta o MOLIETS PLAGE e loro decideranno di entrare in un camping per rifiatare un paio di giorni prima di affrontare il lungo viaggio di ritorno. Noi invece andiamo in spiaggia (la più grande mai vista sin ora) e approfittando della bassa marea ci godiamo una sessione di un paio d’ ore di body board con onde piccole ma molto belle, attorniati da decine di ragazzi con i surf da onda intenti nel seguire la lezione quotidiana. Verso sera ci salutiamo e raggiungiamo Biarriz.
Al primo colpo arriviamo nella grandissima area per Camper dell’ ANGLET (6 euro al giorno ma senza corrente). L’ inserviente ci dà tutte le informazioni necessarie ed anche l’ indispensabile mappa della città. In realtà muoversi a Biarriz è molto facile: le strade sono grandi, le spiagge vicinissime all’ area di sosta (sin potrebbe andare anche in bici sulla comoda pista ciclabile) ed i parcheggi semi deserti (a patto che vi si acceda entro le 10 di mattina).
giovedì 24 agosto – Biarriz
Una giornata fantastica, rovinata solo da un piccolo incidente incorso da Adriana nell’ intento di fare il bagno tra imponenti onde che rovinavano sulla spiaggia. La mattina raggiungiamo la spiaggia des CAVALIERS; parcheggio, prato all’ inglese, giochi per bambini e un immenso arenile con onde perfette. Adriana mi fa alcune foto, poi facciamo un pic-nic sul prato ed una partita a carte. Il clima è idilliaco, intorno a noi decine di surfer si riposano sul manto erboso tra una sessione ed un altra.
Nel pomeriggio, l’inesperienza ci giocherà un brutto scherzo. La marea è alta e le onde non rompono più lontano da riva, ma direttamente sulla battigia; disincentivata dal sottoscritto e incurante del pericolo Adriana decide di farsi il bagno con il body board. Effettivamente ci sono decine di persone nell’ acqua, anche bambini, tutti concentrati tra le due bandierine blu che delimitano la zona balneabile sorvegliata.
Ci sono quattro bagnini, tutti molto vigili, perché le condizioni sono abbastanza pericolose. Adriana entra in acqua e si ferma a pochi metri da riva; dopo pochi minuti arriva una serie di onde più grosse e non riesce a rendersi conto del rischio e si fa sollevare dalla più grossa del gruppo che la proietterà sulla battigia da quasi 2 mt. d’ altezza sotto il mirino impotente della mia macchina fotografica! Un bello spavento, una contusione alla schiena, mezzo chilo di sabbia da togliere da costume e capelli e la consapevolezza che con questo mare non si scherza e che bisogna sempre valutare accuratamente le condizioni prima di entrare in acqua.
Prima di cena percorriamo con il camper tutto il Boulevard de la Plage e raggiungiamo la spiaggia Sabbles D’ Or (che ci hanno detto avere le onde migliori con l’ alta marea). Anche qui parcheggiamo comodamente lungo la strada, facciamo qualche foto e poi andiamo tutti a cena da Mc Donalds per la gioia dei bambini. Alla sera torniamo all’ area di sosta (anche se molti si fermano a dormire nei parcheggi delle spiagge).
Venerdì 25 agosto – Biarriz
Le previsioni davano vento e pioggia e non sbagliavano. Ci svegliamo sotto un bel diluvio e non resta che rimanere alcune ore a riposare in camper.Appena il temporale si attenua ne approfittiamo per fare gli scarichi e caricare l’ acqua, poi ci facciamo guidare dal navigatore verso uno dei parcheggi autorizzati di Biarriz. Piove ancora, è tutto molto suggestivo, il nostro Tom Tom ci porta sulla strada più panoramica di Biarriz e così iniziamo con una prima visione al “coperto”. C’è anche una galleria scavate nella falesia da attraversare, stretta, non molto alta, ma per fortuna in una strada va senso unico. Un automobilista ci fa segno che l’ altezza è più che sufficiente e ci avventuriamo.
Alla fine raggiungiamo un grosso parcheggio alle spalle del centro dove ci fermeremo per il pranzo ( e per aspettare che spiova). Alla fine la nostra intraprendenza sarà premiata; cesserà di piovere e potremo concederci una bella passeggiata di quasi tre ore per Biarriz toccando tutti i punti più suggestivi, dal Casinò alla roccia della “Virgen” dalla quale si gode un fantastico panorama sulla città e sulle onde dell’ oceano.
E’ curioso constatare come le avverse condizioni meteo non tocchino minimamente questa gente; incontriamo coppie con bambini senza ombrello e senza impermiabile, signore con le spalle scoperte, ragazze che camminano scalze e molti surfers con le mute in pieno centro intenti a raggiungere le spiagge della città. C’è molto vento, le onde sono immense, le più grandi che ho mai visto e ci sono molti surfers in acqua: complimenti per il coraggio.
Tornando verso la spiaggia des Cavaliers mi fermo al faro per fare altre foto e vedo all’orizzonte un Windsurf in mare; mamma che condizioni…ci saranno cinque metri d’onda, devo fare qualche foto, penso, ma quando arrivo sullo spot lui sta uscendo dall’ acqua, peccato.
Stanchi ma appagati dalla visita torniamo alla nostra area di sosta.
Sabato 26 agosto – partenza
Le condizioni meteo non sono migliorate un granché; fa freddino, tira un bel vento ed è molto nuvoloso. Fatta una rapida ricognizione sulla spiaggia e constatato che non ci sono surfisti in acqua dal momento che le onde sono molto disordinate e che c’è molta corrente decidiamo di salutare Biarriz e di incamminarci di nuovo verso Leucate. Infatti le previsioni meteo danno tramontana forte per tutta la settimana e non ho nessuna intenzione di perdermela.